01 novembre 2006

riflessioni d'autunno


mi sono preso due tre giorni di pausa, per me, per riflettere.

perché, in buona sostanza, non ci capisco più niente. è da giovedì che non ci capisco più niente. mi sento un po' come un cane che gira su sé stesso, in maniera disperata, per mordersi la coda. uguale. sto cercando di scindere un attimo gli avvenimenti, per cercare di ragionarli in maniera fredda, da quelle che sono le mie emozioni, in questo momento molto forti e contrastanti.

non riesco più neanche a decifrare i messaggi che mi mandi, e per questo comincio a temere che non siano per me. qualcuno ha spento la luce, e sto vagando a tentoni, accontentandomi della giornata e perdendomi un po'. niente di speciale. oppure sto fermo, per non sbattere addosso agli angoli.

non riesco a capire i tuoi silenzi, se sono silenzi d'assenso, se sono incoraggianti, se sono una prova, se semplicemente non vuoi che ti scriva, e che il tempo mi fiacchi. non lo so.

sabato sera, poi, penso di avere veramente toccato il fondo più fondo. complice l'alcool, lì, verso le tre, mi si è rotto qualcosa dentro. la bella mascherina si è sbriciolata, e la mia disperazione (perché questo è stato, disperazione) non ha più avuto freni. avrei voluto solo stringermi forte ed annullarmi un po', per non stare così, diventare parte stessa dell'acqua e disperdermi.

mi sono ritrovato più povero, più solo e più infelice. ed ogni giorno che passa, aumenta la mia consapevolezza di questo. mi sto spegnendo un po'.

e poi arrivano i tuoi post, che sembrano dare speranze. ma che fanno a pugni con quello che ci siamo detti. o, forse, sono solo un illuso, sperando che siano per me.

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