il carro dei vincitori

innanzittutto, vi devo chiedere scusa per la mia ingiustificata assenza di ieri. ingiustificata, neanche tanto, giacché dovevo riprendermi fisicamente e mentalmente dalla gioia sfrenata di domenica.

ancora faccio fatica a crederci. tripla soddisfazione. perché abbiamo vinto senza stelle. perché abbiamo battuto quei spocchiosi francesi e perché abbiamo vinto ai rigori. sto ancora godendo.


la festa, la passione, la trepidazione, la speranza. un miscuglio di emozioni, che poi è scoppiato sotto ogni cielo di italia, di europa e del mondo, ovunque la febbre azzurra ha mietuto "vittime". vittime per una volta felici, senza rimpianti né ricriminazioni.

festa genuina come mai se ne erano viste nella mia vita (eh, già, nell'82 non ero ancora tra i viventi), che riempie ancora il cuore.


undici ragazzi, undici leoni. nessuno si sarebbe aspettato che dalla melma di moggiopoli il calcio italiano si potesse redimere così. o meglio, tutti sotto sotto ci speravano, speravano nei tanti ricorsi della storia del pallone, che proprio da un altro scandalo ventiquattro anni fa ci ha consegnato un'altra favola da raccontare ai nipotini quando ci chiederanno come fu il famoso mondiale in cui l'italia vinse, e che come allora anche stavolta si potesse festeggiare. solo che nessuno lo ha detto. ci siamo mascherati dietro a statistiche e cabale. e per una volta, nonostante la superstizione, o forse appunto per quella, sul carro dei vincitori ci sono saliti i nostri.


la formazione dell'82 si ricorda ancora come una filastrocca: zoff, gentile, cabrini, scirea...

ora è tempo di cambiare.

stampateveli nella memoria:

buffon
zambrotta
cannavaro
materazzi
grosso
camoranesi
pirlo
gattuso
perrotta
totti
toni

e se volete, anche i sostituti:

de rossi
iaquinta
del piero

grazie, ragazzi. di tutto cuore. avete reso una nazione felice e fiera di tifare per voi. e di essere, ancora una volta, italia.