12 ottobre 2006

e trovalo, adesso, il senso


caspita, adesso sì che comincia a fare male. stamattina, dopo non aver quasi chiuso occhio, alzarsi è stata una totale agonia. e penosa è stata la messa in scena: "buongiorno, signora! desidera?", sfoderando il mio sorriso più falsamente vero che riesca a fare.

ho avuto più e più volte la tentazione di mandarti uno squillo, o magari anche solo un messaggino... ho guardato più e più volte il tuo blog, cercando di capire come tu la stessi prendendo. niente. una volta mi hai detto che solo le forti emozioni ti spingono a scrivere. a volte mi viene da pensare che, forse, è stato solo uno di quei giochi che si fa da bambini, che appassionano solo finché non stancano. peccato.

anche perché, per me, non è stato un gioco. io ci ho creduto davvero. e se mi sono fatto da parte, non è stato per vigliaccheria o per non volere lottare, quanto perché mi sono accorto, come giustamente hai detto tu, che mancava qualcosa.

la colpa di chi è? e che ne so. non è questa la domanda giusta da porre. la domanda giusta da porre è: e adesso, che farò? che farò senza di te che mi svegli la mattina con una dolcissima telefonata, che piangi e ridi con me, che mi fai partecipe delle tue gioie e i tuoi dolori? come ritrovare un senso dopo che mi ero messo in un'ottica di vita che adesso viene a cadere così?

forse l'amore vero non esiste, o forse tra noi non era vero amore. non lo so.

so solo che, adesso, queste risposte me le troverò da solo. non sei più affar mio.

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