27 ottobre 2006

svolte


sto ancora pensando alla telefonata di oggi, e sto ancora macinando sulle tue parole.

se poi non mi son fatto sentire, stavolta, non è per pusillanimità. è che ho cercato di non importi la mia presenza, visto che, all'attuale stato di cose, non ti è ancora totalmente gradita. spero non ti sia dispiaciuto.

ma andiamo per gradi.

hai risposto al telefono, e come giustamente mi hai fatto notare anche tu, è già una base su cui lavorare.

mi hai chiesto tempo: ok. tutto il tempo che vuoi. sono qua, lo so io e lo sai tu. e questo è molto importante.

mi hai detto che, forse, la palla mi è passata fra le gambe appena iniziata la mischia. vero. e avrei potuto e dovuto comportarmi in maniera differente, andarla a cercare la palla, invece di aspettare un lancio miracoloso del quaterback di turno.

ho mollato presto. vero anche questo. ma volevo provocarti, e tu, probabilmente per lo stesso motivo, mi sei stata dietro. bene, anzi, male. ho combinato la cazzata. questo però non vuol dire che non ci tenessi a te. questo mai. ne sono testimoni le mie lacrime, le mie notti insonni e tutte le persone che mi hanno visto di recente.

adesso pago ogni conseguenza, ed ogni prezzo non sarà mai abbastanza salato.

e nonostante questo, mi riservo di essere ottimista. il sole non c'è ancora, ma almeno i lampi e i tuoni si sono fatti un po' meno spaventosi.

lo so, non si risolverà tutto con questa telefonata e qualche post qua e là.

ma da qualche parte, bisogna pur iniziare.

0 Comments: