09 ottobre 2006

un lunedì mattina come tanti


il più classico dei lunedì mattina. avete presente? il mondo sembra un po' più ostile, se è freddo sembra ancora più freddo, se c'è il sole non c'è tepore. per non parlare della nebbia.
lì, davanti alla fermata del treno, quel lunedì mattina era porpio un lunedì, anzi, era ancora più lunedì di un lunedì.
che ci volete fare? a volte capitano anche i superlunedì. e non per via delle elezioni negli stati uniti. e c'era la nebbia, per giunta.

l'umidità penetrava fin dentro le ossa, e non c'era verso di cacciarla via.
uno di quei momenti nei quali rimpiangeva le sigarette, ed il loro finto tepore che per qualche istante sembravano donargli.
ed, ovviamente, il treno era in ritardo. in straritardo. e vabbè, quello era l'ultimo dei suoi pensieri. avrebbe però gradito che ci fosse almeno un'altra persona lì con lui. magari una ragazza. allora sì, il superlunedì avrebbe preso un'altra piega. magari avrebbe potuto diventare un quasi venerdì.

magari.

il treno arrivò. e lui, immerso nel suo superlunedì, partì con esso verso la nebbia...

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